http://www.pupia.tv - Napoli - "Genny non era il bersaglio dei killer”, dice Antonio Cesarano, padre del ragazzo di 17 anni ucciso domenica nel rione Sanità di Napoli.
"Mio figlio era un bravo ragazzo con mille passioni, non il camorrista che tutti hanno descritto in questi giorni - dice Antonio Cesarano - Non era l'obiettivo di quella banda armata giunta in rione a bordo di moto e che, sparando all'impazzata, ha colpito a morte mio figlio. Lo ha detto chi era presente, e lo ha detto a me e alla polizia".
Antonio Cesarano contesta la versione diffusa nelle ore successive all'omicidio e vuole arrivare al funerale di Genny con l'immagine del figlio completamente riabilitata. "Basta fango! Io sono certo di chi era veramente mio figlio: ero suo padre ed ero anche suo amico - dice in lacrime - e se ci fossero stati dei problemi lo avrei scoperto. Sono cresciuto per strada e conosco le insidie e tentazioni del mio quartiere. Se mi guadagno da vivere facendo l'ambulante e non cose illecite, e più lucrose, è proprio per dare ai miei figli il senso dell'onesta e del sacrificio".
L’uomo chiede che gli venga restituita la salma per il funerale. "Io e la mia famiglia - conclude Antonio Cesarano - vogliamo per Genny un funerale degno del ragazzo che è stato e che per noi continua a essere, con gli onori che sono dovuti alle vittime innocenti della criminalità, ai martiri della camorra. E se, come mi è stato detto, celebrare questi funerali alla Sanità potrebbe essere un problema, sono disposto e pronto a farli altrove". (10.09.15)