Montano in Turchia e all’estero le proteste contro gli arresti di politici filo-curdi e stampa di opposizione. “Una vergogna davanti alla storia”, la prima pagina del quotidiano Cumurriyet, nel giorno in cui un tribunale di Istanbul ha convalidato la detenzione preventiva del suo direttore e di altre figure di spicco della testata, sospettate di legami con il clerico e nemico giurato di Erdogan, Fetullah Gulen.
Cumhuriyet önünde 6 Kasım Pazar günü programı: Zülfü Livaneli – Kardeş Türkülerhttps://t.co/SUcBRe8cS0 pic.twitter.com/B3xuoIF1o5— Cumhuriyet (@cumhuriyetgzt) 5 novembre 2016
In un Tweet del quotidiano d’opposizione Cumhuriyet, la folla che si è radunata per manifestare sotto la sua redazione di Istanbul
“Questo governo sta criminalizzando il giornalismo – ha accusato Baris Yarkadas, politico del partito d’opposizione CHP, alla manifestazione di solidarietà, organizzata davanti alla sede del quotidiano -. Questo governo sta imbavagliando l’informazione e sta negando ai cittadini il diritto a informarsi”.
“Giù le mani, Erdogan”. Curdi in piazza e da Colonia ad Atene
Accuse che hanno varcato i confini turchi, alimentando manifestazioni in diverse città europee. Dai 2000 in strada a Parigi, scesa in piazza insieme a Rennes, l’intimazione “Giù le mani, Erdogan” e “Non toccate il mio deputato dell’HDP” (ndr: il partito filo-curdo di cui venerdì sono stati arrestati diversi esponenti, fra cui il co-leader Selahattin Demirtas).
(Metronews):Environ 2000 #Kurdes manifestent à #Paris contre Erdogan : MANIFESTATIONS -.. https://t.co/xelrL97qLn pic.twitter.com/GYeUwkwGn7— Titrespresse.com (@titrespresse) November 5, 2016
Il record di mobilitazione va però alla Germania, che ospita la più nutrita comunità curda d’Europa, con cortei a Colonia, Stoccarda, Brema e altre città.
“Fermate la dittatura di Erdogan”, uno degli striscioni comparsi alla manifestazione di Colonia: 6500 i partecipanti, secondo gli organizzatori
Cartelli di sostegno al partito filo-curdo HDP e al suo co-leader Demirtas, arrestato venerdì, hanno poi sfilato accanto a bandiere del PKK in Grecia, dove in circa mille sono scesi in piazza ad Atene.