E’ la seconda notte che passano accampati davanti alla stazione ferroviaria Keleti di Budapest. Almeno duemila migranti e rifugiati, probabilmente di più.
Per tutta la giornata, la polizia ungherese ha impedito che salissero sui treni diretti in Austria e in Germania, pur essendo muniti di biglietto.
I più fortunati hanno una tenda in cui riposare.
“Le autorità ungheresi non ci hanno dato niente, ma la gente è stata molto gentile con noi”, afferma una donna siriana.
I siriani sono gli unici ad avere la certezza di proseguire il viaggio. I cosidetti “migranti economici” rischiano invece di essere rimandati indietro.
Il portavoce del governo di Budapest spiega che la scelta di bloccare l’accesso alla stazione risponde alla necessità di far rispettare le regole europee. “I migranti – dice Zoltan Kovacs – devono farsi registrare e attendere di ottenere lo status di rifugiati. Un biglietto ferroviario non si sostituisce alle regole comunitarie”.
Nonostante l’alto numero di ag